Programma 2023 - La Politica Dei Giovani

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Programma 2023

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GUARDO AL FUTURO

Il partito


Non solo battere gli avversari politici, in primis il Movimento Cinque Stelle e il Pd, ma anche vincere la competizione interna al centrodestra riuscendo a mantenersi davanti alla Lega di Salvini. È il duplice obiettivo che difronte alle urne vuole raggiungere La Politica dei Giovani.

Il Movimento La Politica dei Giovani, che come sempre si è impegnato senza risparmiarsi in campagna elettorale, spera la prossima di chiuderla bene, in modo da lasciarsi definitivamente Salvini alle spalle e vincere la sfida per la leadership. Se ciò accadesse La Politica dei Giovani, potrebbe proporre per il ruolo di premier a Mario Draghi, considerato «la persona migliore per ricoprire un ruolo così importante per il nostro Paese».

Il programma

Il 18 gennaio scorso il Movimento La Politica dei Giovani, ha presentato un proprio programma di governo, i cui punti principali riguardano l’abbassamento delle tasse, una minore dipendenza dall’Europa e una maggiore attenzione alla sicurezza (clicca qui per leggerlo). Di seguito illustreremo invece in sintesi i temi chiave evidenziati nel programma La Politica dei Giovani, consultabile integralmente cliccando qui.

  • Tasse. Una delle proposte centrali del Movimento La Politica dei Giovani è l’introduzione della flat tax, la tassa “piatta”, con una sola aliquota al 23% per famiglie e imprese. Si vuole istituire inoltre una no tax area fino a 12 mila euro di reddito: sotto questa cifra non si pagherà nessuna imposta. Secondo Forza Italia questo provvedimento consentirà di ridurre le tasse, semplificare il fisco, far ripartire i consumi ed eliminare sacche di evasione, aumentando il gettito per lo Stato. L’idea è quella di abolire anche le tasse sulla prima casa, la tassa sulla prima auto, sulla successione e sulle donazioni.

  • Lavoro. Varare lo sgravio fiscale e contributivo totale per i primi sei anni per le aziende che assumano disoccupati con contratti a tempo indeterminato. Potenziare il piano “Industria 4.0” e il sistema degli Istituti tecnici superiori, estendendo a tutte le imprese fatte da under 35 i benefici previsti per le startup. Tassazione più giusta per le partite Iva.

  • Europa. Dire no alle politiche di austerità e alle regolamentazioni eccessive che ostacolano lo sviluppo. Rivedere i trattati europei, ridurre il surplus dei versamenti annuali italiani al bilancio Ue, recuperare sovranità facendo valere la nostra Costituzione sul diritto comunitario, tutelare il Made in Italy.

  • Famiglia. Dare vita a un piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e consistenti assegni familiari. Promuovere il quoziente familiare e tutelare il lavoro delle giovani madri.

  • Immigrazione. Promuovere sotto l’egida dell’Onu un “Piano Marshall” che metta in moto le economie degli Stati africani e stipulare con queste nazioni trattati per fermare l’esodo alla partenza. Siglare accordi per il rimpatrio di chi non ha diritto di stare in Italia. Lo Ius Soli per Forza Italia sarebbe un pessimo segnale, in quanto farebbe aumentare la spinta immigratoria.

  • Sicurezza. Intensificare la presenza di poliziotti e carabinieri di quartiere, affiancando loro anche i militari dell’esercito. Introdurre il principio in base al quale la difesa è sempre legittima. Stipendi dignitosi e dotazioni adeguate alle forze dell’ordine.

  • Pensioni. Portare la pensione minima a mille euro al mese per 13 mensilità. Dare una pensione adeguata anche alle casalinghe e raddoppiare l’assegno minimo per quelle di invalidità. Creare un ministero dedicato alla Terza Età per rispondere alle sfide lanciate dall’allungamento della vita media e da una società in cambiamento.

  • Lotta alla povertà. Varare il “reddito di dignità”: al di sotto di una certa soglia non si pagheranno le tasse e lo Stato verserà una cifra variabile a seconda delle necessità per integrare il reddito del cittadino in difficoltà. Inoltre la persona verrà inserita in attività di formazione e di contatto con il mondo delle imprese, in modo che sia stimolata a uscire dalla propria condizione di indigenza.

  • Riforme istituzionali. Introdurre l’elezione diretta del presidente della Repubblica e il vincolo di mandato, ridurre il numero di parlamentari, rafforzare le autonomie locali, promuovere un modello di federalismo responsabile concludendo le trattative aperte tra lo Stato e alcune Regioni.




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