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La casa dei Rom

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PROGETTO DI LEGGE PER I COMUNI ITALIANI




La Casa dei Rom


Vogliamo superare l'emergenza nomadi ampliando i campi ed estendendo i controlli, per dare più sicurezza e certezza sulle verifiche delle presenze», ha detto Pecoraro, «ma anche iniziare, per chi vi abiterà, un percorso di formazione e di avviamento al lavoro, scolarizzazione e vaccinazione dei bambini. Il campo attrezzato non è l'obiettivo finale. Il campo è un passaggio per dare a queste persone la possibilità di un futuro normale. La nostra attenzione è centrata soprattutto su giovani e bambini.



Doppio cordone di sicurezza 24 ore su 24:

- Dentro e lungo il perimetro del campo nomadi
- Obbligo di identificare chiunque entri
- A residenti verrà rilasciato un tesserino con fotografia e dati anagrafici
- Obbligo di annotare tutti gli ingressi su due registri appositi
- Divieto di accesso, parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli
- Divieto di ospitare parenti o amici dopo le 22
- Divieto di accendere fuochi fuori dalle aree autorizzate.
- Telecamere 24 ore su 24 all'interno l'area del campo
- All'interno del campo ci sara "Presidio socio-educativo"
- Un bungalo a famiglia Rom,ad un costo 100 Euro al mese
- Pagamento dei servizi luce e gas



Un lungo elenco di diritti e doveri, requisiti per la permanenza e l'accesso, permessi e modalità di esercizio con cui, d'ora in avanti, verranno costantemente monitorati e controllati i campi nomadi Italiani.

Tutti saranno dotati di un ferreo dispositivo di vigilanza, che potrà essere rafforzato con l'utilizzo di telecamere: le forze dell'ordine pattuglieranno l'esterno, dentro ci sarà un presidio fisso di vigili urbani o, in alternativa, di guardie giurate, che dovranno garantire la sicurezza interna, compilare il registro delle presenze, verificare l'identità dei visitatori e annotare ogni ingresso.

L'obbiettivo è chiaro: disciplinare in modo univoco la gestione e le regole di condotta cui gli zingari devono attenersi se vogliono essere ammessi negli insediamenti autorizzati, che il prefetto gestirà insieme a un Comitato consultivo di cui fanno parte, oltre ai rappresentanti del Comune, Asl, vigili del fuoco, polizia, carabinieri e un delegato rom. Gli unici dove i nomadi potranno vivere, una volta che la nuova disciplina entrerà in vigore.

Requisiti. Per conquistare la "residenza" nel villaggio, che sarà valida per due anni, bisognerà ricevere l'autorizzazione del Dipartimento alle Politiche sociali, cui spetta il rilascio del permesso e l'assegnazione in uso delle piazzole di sosta per le roulotte, dei prefabbricati e dei servizi. Dopodiché, entro 30 giorni, si verrà iscritti nei registri anagrafici della popolazione residente del Comune di appartenenza.
Chi però ha subìto una condanna definitiva o un periodo di detenzione superiore a due anni, non si presenti nemmeno: verrà respinto. Quanto al resto, gli extracomunitari dovranno essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno o titolo equipollente; gli italiani e i cittadini comunitari di un documento di identità valido. Chi non è in grado di esibire né l'uno né l'altro, dovrà dimostrare la permanenza in Italia da almeno dieci anni.

Tessera di identificazione. Per entrare nei campi sarà obbligatorio farsi identificare. Perciò a tutti gli abitanti, bambini compresi, verrà consegnata una tessera munita di fotografia e corredata dai dati anagrafici.

Doveri. Oltre ad aderire ai percorsi di formazione e integrazione eleborati dal Campidoglio, i residenti nei campi dovranno seguire precise regole di condotta. Fra cui: divieto di ospitare persone non registrate o comunque non autorizzate; divieto di accendere fuochi fuori dalle aree appositamente attrezzate e comunque mai bruciare materiale inquinanti o pericolosi; divieto di accesso, parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli; garantire l'uscita di parenti o visitatori occasionali entro le 22; pagare le bollette dell'acqua, della corrente e del gas, nonché il canone mensile per l'utlizzo della piazzola di sosta e per i rifiuti; usare solo elettrodomestici a norma.

Comitato degli abitanti. Al fine di promuovere corrette relazioni tra chi gestisce il campo e gli zingari, viene indetta l'elezione di un Comitato di rappresentanza degli abitanti: cinque membri che restano in carica un anno ed eleggono al suo interno un presidente.

Presidio socio-educativo. Si occuperà di favorire i percorsi di integrazione e scolarizzazione, nonché l'assistenza socio-economica e culturale dei rom. Resterà aperto però solo in orario d'ufficio.



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